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Immagine del redattoreMilton Friedman Society

Sei troppo povero per investire nel private equity

Aggiornamento: 6 mag 2020

di Gianluca Moletta.


Anche negli Stati Uniti, massimo esponente mondiale del capitalismo, la cosiddetta funzione paternalistica dello Stato è presente e radicata. Tanto da influire sulle scelte individuali persino nel settore che più di tutti è al servizio del capitale: il mercato finanziario.

Poter scegliere liberamente come investire il proprio surplus finanziari è apparentemente chiedere troppo, persino negli Stati Uniti. Ad oggi infatti a più del 98% delle famiglie viene proibito di investire direttamente in fondi di private equity e venture capital. Questi infatti sono ritenuti troppo rischiosi per la famiglia americana media ed il suo livello di avversione al rischio. All’individuo viene dunque proibito di esercitare il proprio giudizio e scegliere quale sia o non sia un investimento a lui favorevole.

Un’altra proibizione, si potrebbe pensare, come tante altre. Peccato però che questa è risultata particolarmente costosa.

Analizzando i dati storici di fondi di private equity e venture capital e comparandoli con i principali indici azionar, ci accorgiamo che dagli anni 90 ad oggi i primi hanno superato i rendimenti dei secondi mediamente del 3-4%.

Le famiglie invece considerate dallo Stato americano sufficientemente indipendenti, ossia quelle con un reddito superiore ai 300 mila dollari, hanno potuto usufruire per tutti questi anni degli extra-ritorni di questa tipologia di investimento. Questo potrebbe dare un ulteriore spunto alle discussioni sulle disuguaglianze economiche e delle sue origini, ma non è questo il luogo.

Dal rapporto di Voya Financial, società che gestisce più di 222 miliardi di dollari, viene evidenziato il fatto che i fondi in questione hanno più possibilità di ridurre il rischio complessivo di un portafoglio, grazie alla diversificazione; quindi anche una famiglia con alta avversione al rischio beneficerebbe in realtà della libertà di investire in questi fondi. Per quanto riguarda la rischiosità il rapporto sottolinea come negli ultimi decenni la volatilità (componente che determina la rischiosità) dei fondi di private equity sia stata significativamente inferiore a quella dei principali titoli azionari, smentendo così il giudizio del regolatore.

Vi sono anche degli ulteriori effetti positivi per tutto il sistema economico: private equity e venture capital hanno un orizzonte temporale di riferimento molto più lungo rispetto ai tradizionali investimenti. Questo permette al capitale investito di entrare nell’economia reale e di realizzare progetti di ampio respiro che saranno in grado di innovare il sistema economico. Per consentire al capitale di dare i suoi frutti è ovviamente necessario del tempo che diminuirà la liquidità dell’investimento, cioè la sua convertibilità in denaro. Si parla infatti di orizzonti temporali che possono durare dai 3 ai 7 anni. In questo lasso di tempo e in questo periodo storico molti eventi possono accadere, fra cui anche una recessione. A quest’ultima i fondi in questione sono molto esposti poiché investono in aziende con alto tasso di indebitamento e quindi più a rischio.

L’individuo ancora una volta viene considerato dallo Stato un bambino indifeso, sempre in pericolo e senza senno. La Libertà di allocare come si vuole i propri surplus finanziari viene meno poiché a prevalere è la paura che si possa sbagliare o essere ingannati. Lo Stato così non crea nessun incentivo all’apprendimento di nozioni elementari per la vita quotidiana, anzi invita alla pigrizia conoscitiva.

Molto spesso alla funzione paternalistica non viene accompagnato un prezzo, spesso intangibile. In questo caso si tratta di miliardi e miliardi di dollari che le famiglie americane avrebbero potuto far fruttare sui propri risparmi e che invece sono andati solamente alla fascia più ricca della popolazione; infatti non solo le singole famiglie precedentemente descritte non possono accedervi direttamente ma anche i fondi “401(k)”, ossia fondi pensione di dimensioni di circa 6 mila miliardi di dollari.



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